Dove e come conservare la cannabis?

La coltivazione della marijuana è una scienza in sé. La scelta del seme, dello spazio da adibire alla coltivazione, del tipo di concime da usare, oltre alle cure necessarie (e a quelle da evitare) fino alla raccolta, essiccazione e concia, il coltivatore investe tempo e lavoro per la buona riuscita dell’operazione e per arrivare alla tanto amata ricompensa: cime perfette e di ottima qualità, molto aromatiche e resinose.
Sarebbe un peccato, dopo tanto lavoro, non sapere dove e come conservare la cannabis. È per questo motivo che abbiamo deciso di condividere con te i nostri migliori consigli. Non importa se coltivi solo sporadicamente o se hai un’attività legale di vendita di cannabis, i parametri sono gli stessi e dipendono dall’ossidazione, dalla decarbossilazione e degradazione dei cannabinoidi e dei terpeni.
Se non sai dove e come conservare l’erba, questa perde gran parte degli aromi e della magia. Gli aromi si diluiscono e si appiattiscono, il gusto si spegne e l’effetto perde potenza. L’esperienza di rollare una canna è guastata da una cima mal conservata, perché dovrai girare 56 volte il grinder per quanto è umida o, al contrario, si polverizza immediatamente perché troppo secca.
Se, inoltre, vuoi sapere per quanto tempo si conserva la marijuana, continua a leggere perché chiariremo tutti i tuoi dubbi su cosa fare e cosa non fare.
Perché è importante conservare correttamente la marijuana?
Conservare la cannabis nel migliore dei modi è fondamentale per mantenerne intatti potenza, sapore ed effetti terapeutici. Sfortunatamente, non esiste molta evidenza scientifica sulla cannabis, pertanto non è facile trovare studi attendibili sulla sua conservazione.
Tuttavia, grazie alla legalizzazione cui stiamo assistendo in paesi come gli USA, al suo uso terapeutico e all’auge commerciale della cannabis nei paesi in cui viene commercializzata legalmente, poco a poco vengono pubblicati resoconti seri che trattano come argomento principale la degradazione e la conservazione della cannabis.
Stando ad alcuni studi, la marijuana è soggetta a una decarbossilazione progressiva, che causa una perdita graduale dei terpeni e dei fitocannabinoidi che reagiscono a causa della temperatura, dell’umidità e della luce, finendo per evaporare in casi estremi o dopo tempi prolungati di conservazione errata.
Con questi studi è stato possibile determinare che le infiorescenze di cannabis e derivati (estratti) devono essere conservati in un luogo buio e a una temperatura di 4 °C per frenarne la senescenza e mantenere intatti cannabinoidi e profilo di terpeni. Temperature superiori o inferiori causano perdite importanti, pur se in contenitori adeguati. La temperatura più sfavorevole risulta essere a partire da 15-25 °C. Per coltivatori con una certa esperienza, non si tratta di nulla di nuovo.
Uno studio di questo tipo suggerisce che il tasso di degradazione raddoppia per ogni aumento di temperatura di 10 °C o, al contrario, si dimezza per ogni riduzione di 10 °C. I risultati migliori sono stati dati dal conservare il materiale in olio d’oliva a 4 °C. Quest’olio può poi venire usato in cucina per preparazioni a base di cannabis o per uso topico.
Quali fattori influiscono sulla qualità della marijuana?
Tutti i coltivatori sanno che, dopo un certo periodo tempo e quando l’erba è ormai quasi finita, le ultime cime hanno perso freschezza e aromi rispetto ai primi mesi. Nello specifico, il momento migliore per gustare appieno il sapore e gli effetti più potenti è tra il primo e il terzo mese di concia. Poi, la degradazione diventa costante ed esponenziale in base allo stato di conservazione.
Sappiamo già che fattori ambientali quali luce, umidità, temperatura e aria possono compromettere la qualità e la durata della marijuana conservata. Inoltre, non bisogna mai conservare l’erba già tritata, perché si degraderebbe ancora più in fretta.
Sapere dove conservare la cannabis è indispensabile per prevenire cali della qualità, ecco perché ti diamo questi consigli:
Luce
Non riporre il tuo raccolto in un luogo luminoso. Cerca un armadio o una scatola che lo mantenga al riparo dalla luce solare. Se riceve luce, la tua erba si ritroverà con una perdita notevole di colore e qualità.
Umidità
Cerca di mantenere il giusto grado di umidità delle cime. Se sono troppo secche, l’ossidazione sarà maggiore e la perdita di aromi, sapore ed effetti sarà più elevata. Se riscontri questo problema, dai un’occhiata a questo articolo.
Se, invece, il locale di conservazione è troppo umido, le cime potrebbero rovinarsi a causa di qualche fungo opportunista come la Botrytis. Per tenere un buon livello di umidità nei barattoli per la conservazione della cannabis esistono dei sacchetti di idrogel che mantengono le cime tra il 58 e il 62% di umidità, che è un livello ottimale.
Aria
L’aria è composta principalmente da azoto, ossigeno, anidride carbonica, neon, elio. Tra questi gas, quello che più influisce sulle tue amate cime è l’ossigeno, che reagisce con l’erba causandone l’ossidazione. Per evitarlo, conserva i fiori in un barattolo ermetico, possibilmente sotto vuoto, per ritardarne il deterioramento.
Temperatura
Ecco uno dei principali fattori che intervengono nella perdita di qualità: la temperatura.
Una temperatura costante che non supera i 15 °C contribuisce a frenare il deterioramento. Se hai spazio in frigo, conserva al suo interno i barattoli ben chiusi, per frenare così quasi completamente la perdita di aromi e cannabinoidi come il THC e il CBD. I consumatori più lungimiranti usano dei frigoriferi di piccole dimensioni come quelli usati per il vino.
Consigli per conservare la cannabis
Ecco alcuni metodi e strumenti per conservare la cannabis, grazie ai quali sarà impossibile sbagliare.
Barattoli di vetro e contenitori a chiusura ermetica
Qualcosa di pratico ed economico che tutti hanno in casa sono i classici barattoli per le conserve. È importante che siano a chiusura ermetica per non far passare aria o umidità e concentrare tutti gli aromi. È preferibile usare barattoli di medie dimensioni ed evitare di lasciare troppo spazio vuoto. Non schiacciare le cime, ma cerca di farle incastrare come nel tetris.
Come abbiamo già detto, non tritare l’erba e non ridurla in pezzi troppo piccoli, poiché si conserva peggio. Chiudi bene i barattoli e riponili in un luogo fresco e buio, meglio se in frigo. Ma fai attenzione quando apri il frigo in cerca di cibo dopo aver fumato, o finirai per cucinare il raccolto… potrebbe essere una buona idea!
Uso di sacchetti sotto vuoto
Le macchine per il sottovuoto sono grandi alleate per la conservazione della cannabis. Puoi usare i sacchetti sottovuoto per conservare le cime. Inoltre, in questo modo eviterai che tutta la casa odori di marijuana.
Ma fai attenzione a non lasciare dei rami affilati che potrebbero perforare il sacchetto.
Il lato negativo di questa tecnica è che, quando viene estratta l’aria dal sacchetto, si esercita molta pressione sulle cime, schiacciandole e rompendo le glandole di resina. Cerca il giusto livello di pressione, senza lasciare aria ma senza fare troppa pressione.
Se hai una macchina per creare il sottovuoto nei barattoli, sarebbe l’alternativa ideale, poiché in questo modo le cime non verrebbero schiacciate.
Scatole di legno
Uno strumento molto usato sono le scatole di legno, soprattutto quelle di cedro perché sono più porose. Una scatola per sigari potrebbe essere utile per conservare le cime per un certo periodo di tempo.
Alcuni coltivatori della vecchia scuola fanno spesso una “pre-concia” con queste scatole per qualche settimana e affermano che la marijuana conciata in questo modo acquisisce un aroma legnoso che esalta le cime. Inoltre, in caso di cime non ben essiccate, in queste scatole potrebbero essiccarsi completamente.
Ma è importante richiuderle bene e riporle in un luogo fresco e buio. Il lato negativo è che la marijuana nelle scatole di legno non si conserva per molto tempo in buone condizioni per cui, dopo qualche settimana, bisogna trasferirla nei barattoli.
Come preparare la marijuana per la conservazione
Ora sappiamo dove conservare correttamente la cannabis, ma dobbiamo prima chiarire alcuni particolari che indichiamo di seguito.
La giusta procedura di essiccazione
Non entreremo troppo nei particolari poiché ogni buon coltivatore, per inesperto che sia, sa che la marijuana va prima essiccata e poi conciata per raggiungere il suo massimo splendore e la giusta concentrazione di aromi, man mano che perde clorofilla, acquisisce la giusta consistenza e si stabilizza. Come succede con il buon vino, il formaggio stagionato o il prosciutto.
La concia è tanto importante quanto le altre fasi della coltivazione della marijuana. I cannabinoidi si trasformano gradualmente nelle loro forme acide e gli aromi si delineano per un’esperienza di consumo pienamente soddisfacente.
È importante verificare che l’erba sia secca prima di passare a questa fase, poiché un eccesso di umidità potrebbe rovinare il raccolto. Apri ogni giorno i barattoli, controlla che tutto sia in ordine e richiudili dopo circa 15 minuti.
Dopo un mese, puoi consumare i fiori. L’ideale sarebbe aspettare da 30 a 90 giorni.
Preparazione prima della conservazione
Siamo arrivati quasi alla fine ma, prima di usare un buon recipiente per conservare la marijuana, vogliamo darti gli ultimi consigli:
Pulisci o sterilizza i barattoli per eliminare ogni resto che potrebbe causare la schiusa delle spore di qualche fungo. Inoltre, eventuali odori presenti rischierebbero di impregnare le cime.
Se usi una scatola per riporre al suo interno i barattoli, questa deve avere un’altezza tale da consentirne la chiusura completa, evitando così il passaggio della luce e tenendo i barattoli lontano da occhi indiscreti. Potrai sempre dire che è una scatola di libri (sulla cannabis, naturalmente) o un portaoggetti (bong, pressa per il rosin, reti per l’Ice, ecc.)
Alcune tecniche avanzate per la conservazione della marijuana
Nelle grandi coltivazioni legali di marijuana vengono usate delle tecniche più sofisticate, come lo stoccaggio in frigoriferi speciali o dotati di sistemi di controllo con atmosfera modificata, indicati per chi deve conservare grandi quantità di marijuana per lunghi periodi.
Consigli per controllare e tenere costante la qualità a lungo termine
Per finire, non dimenticare di controllare periodicamente lo stato della marijuana e, al primo segnale di muffa o deterioramento, scarta la parte compromessa, estrai tutte le cime e riponile in un nuovo barattolo sterilizzato. Nei giorni seguenti, controlla che il problema non si sia esteso.
Per quanto tempo è possibile conservare in buono stato la cannabis? In generale, la marijuana da un anno all’altro perde gran parte degli aromi iniziali, ha una consistenza diversa e un effetto molto meno forte, oltre a essere più piccante e ruvida al palato. Consigliamo di non conservarla per più di un anno.
Se credi di avere troppa erba e hai paura che vada a male, potresti fare un’estrazione. Le estrazioni resistono meglio al passare del tempo e occupano meno spazio.
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Sweet Seeds S.L. non è responsabile dell’uso improprio delle informazioni contenute in questo articolo. La coltivazione di cannabis potrebbe costituire un reato penale o un’infrazione amministrativa; consulta la legislazione in materia di cannabis del tuo luogo di residenza. Sweet Seeds S.L. non intende in alcun modo incitare a pratiche illegali.



