Skip to main content

Come rimuovere la muffa dalle cime?

Cos'è la muffa?

La comparsa di muffa sulle cime di marijuana è uno dei problemi più gravi in cui potremmo imbatterci quando coltiviamo le nostre piante. Oggi, noi di Sweet Seeds® vogliamo mostrarti in dettaglio come rimuovere la muffa dalle infiorescenze, oltre a diversi consigli su come prevenirla.

Inoltre, ti diremo tutto quello che c’è da sapere sulla muffa nella , il motivo della sua comparsa, come prevenirla e come eliminarla. Cominciamo!

Cos’è la muffa?

La muffa che colpisce la cannabis, comunemente nota come muffa grigia, marciume grigio o botrytis cinerea, è un fungo in grado di devastare intere coltivazioni. Si sviluppa in condizioni di elevata umidità e può colpire i fiori e le foglie della pianta, riducendone la qualità e la potenza e rendendone impossibile il consumo, in quanto costituirebbe un serio rischio per la salute. Per evitare la diffusione di questa muffa, sono fondamentali il controllo preventivo e la gestione dell’umidità.

Ma non è l’unico tipo di muffa che potrebbe comparire. Continua a leggere per saperne di più!

Come individuare la muffa sulle cime

Individuare la muffa sulle piante di cannabis è relativamente semplice. Basta cercare macchie bianche o grigiastre, dall’aspetto polveroso, su foglie, fiori o cime, oppure macchie marroni e lanugine grigia o bianca sulle cime. Queste macchie spesso si diffondono rapidamente e possono essere accompagnate da un odore sgradevole. Fai poi attenzione alla consistenza umida e ammuffita della pianta. Una buona abitudine è quella di ispezionare regolarmente le piante per individuare i primi segni di muffa e intervenire immediatamente.

Tipi di funghi che crescono sulle infiorescenze

Per sapere come eliminare la muffa dalle cime, è importante conoscere l’ampia varietà di funghi che colpiscono le colture di marijuana, in modo da poter agire di conseguenza, dato che ognuno di questi ha le sue particolarità.

Di seguito, trovi un elenco dei tipi di funghi più comuni su cui potresti imbatterti quando coltivi:

Oidio

Questa malattia fungina, nota anche come mal bianco, attacca principalmente le foglie e gli steli più giovani della pianta di marijuana.

L’oidio è molto facile da individuare, basta osservare le foglie e gli steli giovani. Se noti uno strato biancastro o grigiastro con una consistenza polverosa, è probabile che la tua coltivazione ne sia stata colpita.

La comparsa dell’oidio è dovuta a una combinazione di fattori, tra cui il clima, l’ambiente, ma anche i concimi utilizzati: eccesso di fertilizzanti azotati, condizioni di scarsa luminosità, eccessiva umidità.

Botrytis

La botrytis, nota anche come muffa grigia, è molto comune sulle cime più grandi e compatte della cannabis, anche se può colpire qualsiasi parte della pianta e può riprodursi in tutta la coltivazione. È un fungo molto dannoso, in grado di distruggere completamente le colture.

Per identificare un attacco di botrytis sulle piante di cannabis, bisogna fare attenzione ai seguenti segnali:

  • Macchie grigie o marroni: cerca sulle piante aree che presentano macchie grigie o marroni, soprattutto su foglie e cime.
  • Consistenza spugnosa: la botrytis dona spesso una consistenza spugnosa e umida, simile a lanugine o a una ragnatela.
  • Decadimento di fiori e cime: cerca segnali di decadimento, appassimento o marcescenza di fiori e boccioli.
  • Peluria grigia: spesso si nota uno strato di peluria grigia che ricopre le aree colpite, soprattutto in condizioni di elevata umidità.
  • Odore sgradevole: la botrytis può produrre un odore sgradevole e di muffa nelle aree infette.
  • Foglie colpite: può attaccare anche le foglie, causando macchie marroni o grigie e indebolendo la pianta.

Per evitare l’attacco della botrytis,  La prevenzione è essenziale. Mantieni l’ambiente asciutto e ben ventilato, evita l’eccesso di umidità e assicurati che ci sia spazio sufficiente tra le piante, per consentire una buona circolazione dell’aria. Se rilevi segni di botrytis, rimuovi con cura le aree colpite e valuta l’uso di fungicidi specifici per contenere la diffusione della malattia.

Peronospora

La peronospora è una malattia fungina che può colpire le piante di marijuana. Si manifesta con una polvere bianca simile a muffa che ricopre le foglie e gli steli. Questo fungo si sviluppa in condizioni di elevata umidità e basse temperature.

Quando la peronospora attacca le piante di marijuana, le spore del fungo penetrano nelle cellule della pianta e si moltiplicano, indebolendola e interferendo con la sua capacità di fotosintesi e di assorbimento dei nutrienti. Questo può provocare una perdita di vigore, una diminuzione della produzione di resina e, per finire, una riduzione della qualità e della quantità delle cime.

Se non viene controllata, questa malattia può diffondersi rapidamente. Per prevenirla o trattarla, è essenziale mantenere un ambiente asciutto e ben ventilato, applicare fungicidi specifici e, se possibile, selezionare ceppi resistenti alla peronospora. Il controllo e la prevenzione sono essenziali per proteggere una coltura di marijuana dalla peronospora.

Ruggine

La ruggine è una malattia fungina che solitamente non colpisce direttamente le cime delle piante di marijuana. La ruggine tende a comparire sulle foglie delle piante e si manifesta con macchie arancioni o marroni contenenti spore fungine. Queste macchie possono indebolire la pianta, interferendo con la sua capacità di fotosintesi e riducendo la produzione di energia.

Anche se la ruggine tende a non colpire direttamente le infiorescenze, indebolisce la salute generale della pianta, rendendola più vulnerabile ad altre patologie che potrebbero avere un impatto indiretto sulla qualità e sulla quantità delle cime. Pertanto, è importante controllare e trattare la ruggine che compare sulle foglie per proteggere la salute generale della pianta e la sua produzione.

Pythium

Pythium è un genere di funghi che comprende alcune specie fitopatogene responsabili di malattie delle piante, tra cui la cannabis. Una delle malattie più comuni causate dal Pythium è il marciume radicale, noto anche come root rot.

I sintomi principali sono l’appassimento e l’ingiallimento, radici marroni, sottili e dalla consistenza molle. La pianta appare appassita, come quando manca l’acqua.

Le cause sono principalmente dovute all’elevata umidità del terreno, causata da un’irrigazione eccessiva o da un drenaggio insufficiente. Gli ambienti caldi ne favoriscono lo sviluppo.

Per prevenire l’attacco di Pythium, ti consigliamo di assicurarti che le piante siano ben drenate e di lasciare periodi di siccità tra le annaffiature, per mantenere un livello di umidità equilibrato nel substrato. È importante utilizzare substrati sterili ed evitare di riutilizzare substrati contaminati.

La prevenzione e la diagnosi precoce sono fondamentali per gestire il Pythium. Mantenendo condizioni di coltivazione ottimali e osservando i sintomi, è possibile ridurre il rischio di questa malattia sulle piante di cannabis.

Fusarium

Fusarium è un genere di funghi che può colpire diverse piante, tra cui la cannabis. Esistono diverse specie di fusarium e alcune di esse possono causare malattie come l’avvizzimento vascolare e il marciume radicale.

I sintomi principali sono l’appassimento della pianta, spesso unilaterale, che colpisce cioè solo una parte della pianta. Si accompagna anche a una decolorazione delle foglie, con macchie necrotiche e, con il progredire dell’infezione, la pianta può subire un declino generale.

Un terreno contaminato dal fungo, annaffiature con acqua contaminata oppure tagli o lesioni sulle radici o sui fusti possono costituire punti di ingresso per il fusarium.

Come misura preventiva, si consiglia di evitare di coltivare la cannabis nello stesso terreno colpito da fusarium per lunghi periodi di tempo, di evitare annaffiature eccessive e di garantire un buon drenaggio. È consigliabile utilizzare substrati sterili e disinfettare gli strumenti utilizzati per evitare l’introduzione del fungo.

La gestione del fusarium prevede pratiche colturali preventive e, nei casi più gravi, l’uso di fungicidi specifici. L’individuazione precoce e l’intervento rapido sono essenziali per limitare i danni causati da questo agente patogeno.

Consigli per evitare la formazione di muffe sulle cimeConsigli per evitare la formazione di muffe sulle cime

Il primo consiglio da seguire per evitare la muffa sulle piante di cannabis è quello di tenerle sotto controllo per individuare il prima possibile eventuali cambiamenti o sintomi di muffa.

Ecco alcuni consigli su come rimuovere la muffa dalle cime e prevenirla in diverse fasi:

Fioritura

In questa fase, le piante di cannabis sono più inclini ad essere attaccate da diversi funghi. Per evitarlo, consigliamo di mantenere un’umidità inferiore al 50%, una buona ventilazione per favorire una corretta circolazione dell’aria intorno alle piante, di mantenere una distanza ottimale tra le piante, di evitare il sovraffollamento e di potare foglie o rami nel caso in cui siano in eccesso e compromettano la circolazione dell’aria, riducendo così le aree soggette a ritenzione di umidità.

Infine, mantieni una temperatura compresa tra 21 e 28°C, evita di bagnare le cime durante le innaffiature e utilizza substrati ben drenanti.

Inutile dire che un’ispezione quotidiana per individuare i primi segni di muffa o di parassiti che potrebbero far proliferare i funghi, insieme a una buona igiene personale e del locale di coltivazione, contribuirà a ridurre significativamente il rischio di sviluppo di muffe e funghi durante la fase di fioritura della coltivazione.

Taglio manuale

Durante il taglio manuale è necessario rimuovere il maggior numero possibile di foglie. Questa azione riduce la probabilità di formazione di muffa, poiché le foglie e gli steli contengono una grande quantità di acqua.

Essiccazione

Si tratta di una fase estremamente importante che, se eseguita correttamente, ridurrà in modo significativo il rischio di comparsa di muffa sulle cime. Durante il processo di essiccazione e concia, le cime perdono umidità.

Per una corretta essiccazione delle cime:

  • Lascia le cime a essiccare per 7-15 giorni. Appendi le piante separatamente, oppure separa le cime con le forbici e lasciale essiccare su cartone o carta di giornale. Puoi anche usare reti per l’essiccazione, che lasciano passare l’aria.
  • L’essiccazione va eseguita in un luogo buio con una buona ventilazione.
  • Controlla che l’umidità sia compresa tra il 45-55%.

Concia

Una volta completato correttamente il processo di essiccazione, inserisci le cime in barattoli di vetro, preferibilmente a chiusura ermetica, che riporrai poi in un luogo asciutto e buio.

Per evitare la formazione di muffa, apri i barattoli di vetro ogni giorno per qualche minuto per permettere un ricambio dell’aria al loro interno e per controllare che non si sia riaccumulata umidità. In questo caso, lascia aperto il barattolo per qualche ora. Puoi anche ispezionare le cime per verificare l’eventuale presenza di piccole macchie bianche, che sono uno dei principali segnali di muffa.

Conservazione

È meglio conservare l’erba in barattoli ermetici e in un luogo fresco, asciutto e buio.

La temperatura ideale dovrebbe essere appena inferiore ai 25 °C, con un’umidità compresa tra il 58 e il 62%.

In breve, una buona essiccazione, concia e conservazione manterrà il tuo raccolto privo di muffa.

Conseguenze del consumo di erba ammuffitaConseguenze del consumo di erba ammuffita

Ingerire erba ammuffita, in qualsiasi modo lo si faccia, può essere molto dannoso per la salute. I funghi, infatti, contengono migliaia di spore nocive.

Consumandole, si aumenta la possibilità che alcune si depositino nei polmoni e causino gravi infezioni. Altre conseguenze del consumo di marijuana ammuffita sono:

  • Sinusite e congestione
  • Stanchezza o debolezza muscolare
  • Confusione

Pertanto, è di vitale importanza sapere come rimuovere la muffa dalle cime, poiché la salute potrebbe essere seriamente compromessa se non si riesce a individuarla e a rimuoverla.

Come rimuovere la muffa dalle cime

Una volta individuata la presenza di muffa sulle cime, sorgono due domande: una è “posso consumarla?”, mentre l’altra è “posso rimuoverla?” La risposta, in entrambi i casi, è NO.

La presenza di muffa sulle cime di marijuana è un problema serio, in quanto, se consumata, può essere dannosa per la salute. Pertanto, non è consigliabile consumare cime affette da muffa.

Se trovi delle cime ammuffite, la cosa migliore da fare è smaltirle in modo sicuro per evitare rischi per la salute. Non è possibile rimuovere efficacemente la muffa senza compromettere la qualità e la sicurezza del prodotto finale.

Su internet si trovano molti articoli che offrono risultati positivi, ma noi di Sweet Seeds® sappiamo che nessuno di questi è infallibile e possono rimanere tracce che rendono l’erba non ottimale per il consumo. I metodi più comuni sono la pulizia con acqua bollente o la cottura al forno.

Ecco alcuni motivi per evitare questi metodi:

  • Acqua bollente: l’acqua bollente non garantisce la completa rimozione della muffa e delle sue tossine. Inoltre, può danneggiare i cannabinoidi e i terpeni presenti sulle cime, compromettendone la qualità e la potenza. Il calore, poi, può favorire la trasmissione di tossine attraverso il vapore, che potrebbe essere inalato ed essere dannoso per la salute.
  • Forno: utilizzando un forno, si corre il rischio di essiccare eccessivamente le cime e di degradare i composti attivi della marijuana, come i cannabinoidi e i terpeni. Inoltre, il calore del forno non garantisce la completa rimozione delle tossine della muffa.

Per affrontare il problema della muffa sulle cime, la pratica migliore è smaltire in modo sicuro le infiorescenze affette e prevenire problemi futuri controllando adeguatamente le condizioni di coltivazione. Quando parliamo di consumo di marijuana, la sicurezza e la qualità sono fondamentali, e i metodi sopra menzionati non sono né efficaci né sicuri per garantire un prodotto privo di muffa e sicuro per il consumo.

Mettiti in contatto con noi

Adesso, hai tutte le informazioni e i consigli necessari per rimuovere la muffa dalle cime. Evitare e individuare in tempo l’attacco di funghi nelle piante di marijuana è essenziale per salvare il raccolto.

Sweet Seeds® offre ai collezionisti semi di marijuana femminizzati fotodipendenti e autofiorenti di alta qualità, che hanno superato tutti i controlli per produrre piante vigorose in grado di affrontare l’attacco di qualsiasi fungo e, quindi, ottenere risultati completamente controllati e sani.

Tuttavia, puoi risolvere qualsiasi dubbio o problema contattandoci direttamente tramite il nostro sito web o il nostro forum Sweet Seeds®.

 


Sweet Seeds S.L. declina ogni responsabilità relativa al cattivo utilizzo delle informazioni contenute nel presente articolo. La coltivazione di cannabis può costituire reato o infrazione amministrativa. Consulta la legislazione in materia di cannabis nel tuo Paese di residenza. Sweet Seeds S.L. non vuole in nessun caso incitare a pratiche illegali.